Adriana Migliucci: Stesi dalle tesi!

Adriana Migliucci: Stesi dalle tesi!

Adriana vuoi raccontarci chi sei e di cosa ti occupi?

Grazie per l’interesse e la tua ospitalità Simonetta!
Sono Adriana Migliucci, ho 51 anni, ho studiato Lettere con indirizzo antropologico perché sono curiosa di tutto e di tutti, e ho sempre voluto costruire tutto il mio variegato percorso professionale in ambito audiovisivo e teatrale proprio a partire da questa mia attitudine e indole. Mi sono così inventata il lavoro di facilitatrice culturale per offrire opportunità di apprendimento continuo e relazioni umane di qualità.

Qualche anno fa, grazie a Sognosoloacolori, ho scoperto questo progetto dal nome
Stesi dalle Tesi. Come è nata l’idea di andare a scoprire le tesi di laurea e dargli una
sorta di nuova vita?

L’ideazione di Stesi dalle Tesi ha attraversato una lunghissima gestazione, a partire dal film francese “Parole parole parole” che ho visto per caso 15 giorni dopo essermi laureata.
La determinazione della giovane protagonista nel preparare la sua tesi in storia e lo stile leggero e ironico del film mi si sono conficcati tra testa e cuore, come anche uno spettacolo teatrale su Adriano Olivetti con quella sua idea di felicità collettiva, l’atmosfera stimolante e allegra delle continue serate che organizzavano di continuo a casa i miei genitori, il concetto di “fatto sociale totale” dell’etnologo Mauss che mi era rimasto tanto impresso durante l’università, l’imbattermi in continue citazioni sul valore della condivisione e della formazione continua, quella mia curiosità che negli anni cresceva sempre più
invece di smorzarsi e che mi porta ogni giorno a percepire gli altri come contenuti culturali viventi da voler valorizzare e interconnettere, e – soprattutto – la tristezza e la compassione per tutte quelle bistrattate ma formidabili tesi di laurea di qualsiasi argomento che finiscono impolverate nei nostri cassetti, scaffali, cervelli e cuori dopo tutta la fatica, il tempo, l’energia, i soldi e molto spesso la passione
con cui e abbiamo fatte!
In 16 anni tutti questi stimoli si sono accumulati e intersecati tra di loro portandomi a creare passo dopo passo il format a cui ho dato finalmente vita nel 2014 e che da 9 anni continuo a sviluppare e diffondere sempre più con tanta fatica ed entusiasmo per offrire una pacifica ma travolgente e soprattutto fattibilissima rivoluzione culturale dei saperi condivisi e in questo modo contribuire a realizzare una virtuosa economia circolare della conoscenza.

Sul sito leggo di Feste del Bel sapere: mi portano subito alla mente le sagre paesane come elemento aggregatore delle comunità. Come si svolgono? E per quale scopo sono nate?

Bellissimo questo tuo immaginario che attinge alla parte più gustosa e autentica della nostra italianità!
In realtà, io le chiamo le Feste del Bel Sapere perché sono degli incontri di due ore abbondanti in cui attraverso dei giochi di facilitazione faccio vivere alle persone partecipanti, che sono sia laureate che non, la bellezza della condivisione degli studi universitari offrendo un’atmosfera molto informale e spontanea al di là di ogni titolo ed etichetta sociale, che sa molto anche di quella atmosfera aggregativa e comunitaria di sagre paesane che è venuta in mente a te.
Del resto Kalós kái agathós – bello e buono – sono i caratteri della bellezza secondo la concezione greca classica, quindi potrei anche chiamarle Feste del Bel e Buon Sapere!
Anche perché ovviamente molto spesso, come in ogni festa che si rispetti, c’è anche da mangiare e bere come accompagnamento di una fase essenziale del gioco.

Se qualcuno volesse proporre la sua tesi di laurea (io per esempio 😊) come deve fare?

Chi vuole proporsi da protagonista delle Feste con la propria tesi di laurea discussa in qualsiasi anno e facoltà, può compilare il semplice modulo di partecipazione che trova al link https://stesidalletesi.it/proponi-la-tua-tesi/
Io in persona lo ricevo e rispondo per invitare alle Feste del Bel Sapere che sono per lo più in presenza ma dal 2020 a volte anche a distanza, oppure per invitare a diventare protagonista di una puntata del podcast #StoryTesiTelling o della rubrica social tesiatupertu.

Per concludere la domanda di rito: progetti per il futuro?

Tanti e ambiziosi per diffondere ovunque la realizzazione di questa rivoluzione culturale dei saperi condivisi che è sempre più impellente a vantaggio delle singole persone e di tutta la società, arrivando man mano ad eliminare la sterile idea che le tesi di laurea sono un pezzo di carta inutile!
Le tesi sono vita vissuta e finestre sul mondo e condividerle con informalità e giocosità porta un’efficace, sana e intensa ventata di aria fresca tra le persone.
Il progetto più importante per il futuro consiste quindi nel riuscire a far capire che ognuno è invitato a compiere insieme a me e agli altri questa rivoluzione nel modo in cui può e vuole contribuire: diventando protagonista con la propria tesi, ospitando una Festa, partecipando come pubblico interattivo, ascoltando il podcast, seguendoci attivamente sui social, partecipando al crowdfunding, diventando sponsor o partner, o facendo anche soltanto passaparola.
Le migliori rivoluzioni nascono sotto traccia un po’ alla volta e poi irrompono con tutta la loro carica di innovazione socio-culturale trasformando quella realtà che molti avevano data per immutabile!

Se vuoi rimanere in contatto con Adriana e seguire questo bellissimo progetto ecco dove puoi trovarla:

Sito: Stesidalletesi

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