Il Clan delle Volpi: intervista ad Alessandra Depalmas

Il Clan delle Volpi: intervista ad Alessandra Depalmas

Alessandra Depalmas è stata una delle prime creative con cui mi sono confrontata. Insieme ad altre ragazze abbiamo frequentato il corso online della Colibrì Academy, un percorso stupendo che mi ha permesso di conoscere diverse realtà artigianali.

Alessandra con il suo Clan delle Volpi mi ha subito colpito. Sarà perché insieme a Daniela Balducci e Jenny Tourn, è come me piemontese, sarà perché ho avuto la possibilità di incontrarla ma lei e i suoi lavori mi sono rimasti nel cuore.

Iniziamo a conoscerla insieme.

 

 

Alessandra vuoi raccontarci chi sei?

 

Ciao sono Alessandra, meglio conosciuta come “Clan delle volpi” ed ebbene sì, sono una ceramista. Mi fa sempre effetto dirlo perché fino a pochi anni fa non avrei mai immaginato che un giorno lo sarei diventata.

 

 

E come è nato il Clan delle volpi?

 

Per agganciarmi alla mia risposta precedente, quello con la ceramica è stato un colpo di fulmine avvenuto quand’ero bambina. All’età di circa 9 anni mi sono avvicinata per la prima volta a questa antica arte, grazie a una lezione dimostrativa di decorazione su ceramica a terzo fuoco organizzata dalla mia maestra delle elementari. Da quel giorno ho seguito diversi corsi di decorazione a terzo fuoco, (che si realizza decorando con speciali pigmenti ed essenze, oggetti finiti bianchi di ceramica o porcellana, che vengono poi cotti a circa 800 gradi in un forno speciale per ceramica) e per anni ho dipinto non so quanti pezzi che ho regalato a parenti e amici.

Ci sono stati anni in cui ho dipinto tantissimo e anni in cui non l’ho fatto per niente, ma ogni volta che ho avuto delle difficoltà nella mia vita, la ceramica è sempre ricomparsa magicamente ed è stata la mia terapia. Tutto questo tira e molla fino ai 40 anni circa.

Per diversi avvenimenti ho attraversato una grande crisi che mi ha fatto mettere in discussione molte cose, tra cui il mio posto a tempo indeterminato, che ho deciso di lasciare licenziandomi. All’epoca non avevo per niente idea di cosa avrei fatto dopo, dico la verità, niente business plan, solo un po’ di incoscienza, l’appoggio incondizionato di mio marito e la voglia di ripartire da me. Ho ripreso per l’ennesima volta a dipingere a terzo fuoco e ho deciso di cominciare a firmare i miei pezzi come “Clan delle Volpi”, che per me era un nome un po’ simbolico e romantico. Le volpi sono sempre state tra i miei soggetti preferiti ma ho pensato che io, mio marito e il nostro gatto Marshall (che ora non c’è più), potevamo essere un piccolo clan di volpi che vivevano nel paese delle volpi … Volpiano, una piccola cittadina alle porte di Torino che ha proprio le volpi nello stemma comunale. Ed è così che è nato il Clan! 😊

 

 

 

 

 

 

Quando ci siamo conosciute tu non realizzavi ancora ceramiche ma le dipingevi solamente. Poi a un certo punto ti sei lanciata e hai iniziato la tua produzione. Cosa ha determinato questo passaggio?

 

Quando mi sono licenziata ho avuto tanto tempo per sperimentare nuove tecniche, volevo anche capire però come poter vendere le mie creazioni online, come curare il branding, il target e i vari aspetti fiscali della vendita dell’handmade e grazie ai corsi online della Colibrì Academy, dove ci siamo conosciute, tutto questo è stato possibile. Mentre studiavo e cercavo di capire come lanciare la mia attività, è stato sempre più chiaro che dipingere la ceramica a terzo fuoco non mi bastava più. Volevo evolvere, volevo diventare una ceramista a tutti gli effetti, volevo modellare le forme che avevo solo immaginato fino a quel momento, perché dipingere pezzi bianchi di forme “normali” come piatti e tazze mi stava stretto. Io avevo tutto un mondo in testa che volevo rappresentare, i piatti non dovevano essere rotondi ma a forma di volpe!

Così ho investito parte dei soldi della mia liquidazione in un corso di modellazione di ceramica grazie al quale ho appreso le diverse tecniche per la modellazione manuale dell’argilla. Il resto “è storia”: dopo i 3 mesi di corso ogni giorno ho cominciato a modellare finalmente i miei pezzi, ogni giorno migliorando un pochino e imparando qualcosa di nuovo. Dico sempre che non bastano 7 vite per imparare tutto sulla ceramica perché esistono un’infinità di tecniche diverse e per questo credo che mi sentirò sempre una ceramista in cammino. Ma finalmente sono una ceramista e questo mi rende molto orgogliosa: amo profondamente il fatto di lavorare grazie alle mie mani e alla mia fantasia.

 

 

Tu stessa definisci le tue ceramiche, ceramiche per sognatori. Vuoi spiegarci meglio cosa vuoi dire con questa frase?

 

Mi piace pensare che le mie ceramiche siano capaci di trasmettere atmosfere fiabesche e incantate come quelle dei sogni, e che ci facciano vedere le cose con gli occhi di un bambino, sgranati di meraviglia e stupore. Nei sogni tutto è possibile, anche che volpi, gatti e coniglietti diventino tazzine per il caffè! 😉

 

 

Qual è l’aspetto del tuo lavoro che ti piace di più e quello che invece ti piace di meno?

 

Non amo la fase della smaltatura dei pezzi perché la trovo ripetitiva e noiosa, mentre amo tanto la fase della modellazione. Penso che sia incredibile riuscire a plasmare solo con le mani le forme che si hanno in testa.

 

 

 

 

 

 

C’è un oggetto, una personalizzazione che porti più di altre nel cuore?

 

Le mie creazioni del cuore sono i vasetti da appendere a forma di gatto e volpe. Quando li ho ideati anni fa credo di aver iniziato a dare una vera svolta ai miei lavori e ho cominciato a credere veramente nell’Alessandra ceramista. Sono stati i primi della serie di vasetti e credo che non smetterò di farli mai ! 😊

 

 

Da poco hai un sito e uno shop online, ma mi sembra di aver capito che ami molto fare i mercatini, soprattutto in Piemonte e Valle d’Aosta. Come mai questa scelta?

 

Uno degli aspetti del mio lavoro che non amo è il fatto di fare lunghe sessioni in laboratorio da sola. Mi manca il contatto con la gente e vorrei evitare di diventare una volpe-orso, così da subito ho deciso di partecipare a mercatini ed eventi perché in questo modo posso recuperare il contatto diretto con le persone.

Posso parlare con loro, raccontarmi, ascoltare le loro storie e ricevere contemporaneamente ispirazione e carica. Se poi gli eventi a cui partecipo sono in posti meravigliosi come le montagne della Valle d’Aosta ancora meglio! Passo troppo tempo a lavorare chiusa in in laboratorio e stare in mezzo alla natura e al verde è rigenerante!

 

 

Termino questa intervista con la classica domanda: progetti per il futuro?

 

Sono un po’ scaramantica e preferisco evitare di rispondere a questa domanda … quel che è certo è che niente mi impedirà di fare di tutto per realizzare i miei sogni in ceramica … neanche una pandemia! 😊

 

Grazie Alessandra per avermi dedicato prte del tuo tempo prezioso. Ti lasciamo lavorare alle tue stupende ceramiche e il mio consiglio per voi che leggete e che sicuramente vi siete innamorati del Clan delle Volpi di seguirla e se potete andate a trovarla nei mercatini che terrà nei prossimi mesi in Piemonte e Val d’Aosta.

 

Come di consueto vi lascio i link dei social dove potete trovare Alessandra:

https://www.facebook.com/clandellevolpi/

https://www.instagram.com/clandellevolpi/

https://clandellevolpi.com

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