Rita Bellati: una insolita intervista

Rita Bellati: una insolita intervista

Da molto tempo volevo intervistare Rita Bellati. La conosco da tempo ormai, dai miei timidi esordi e finalmente mi si presenta l’occasione. Ma cosa chiederle ancora che non le hanno chiesto già in tantissime interviste? E poi lei stessa si racconta molto su Instagram che proprio non sapevo cosa fare.

Un giorno lei stessa mi dà inconsapevolmente la soluzione. Per un certo periodo lei si assenta dai social perché deve lavorare per il marito, Luca detto Calda. E quindi il Calda si occupa per un po’ delle sue stories. Vi assicuro è stato pure divertimento! 😁 il Calda ha subito conquistato il pubblico di Rita per la sua spontaneità e lì mi si è accesa la lampadina. Perché non chiedere a luca di raccontarci qualcosa di Rita?

Ho chiesto a Rita se le piaceva l’idea e lei ha subito acconsentito ed ecco qui l’intervista al Calda! (quanto il Calda sia stato subito consenziente non si saprà mai 🤣🤣🤣)

Ora non ti resta che leggere cosa mi ha raccontato …

 

Prima di iniziare chiedo a Rita se sei spaventata per cosa potrà dire Luca di te?

 

Ciao Simo, ahaha no, al massimo sono preoccupata che non dica parolacce o cose spinte – cosa che fa molto spesso ma non per maleducazione, ma per mancanza di filtri . So anche che però quando si tratta di parlare di noi sa farlo con cura, quindi gli lascio tutto lo spazio.

 

 

Luca per iniziare voglio chiederti come hai conosciuto Rita e cosa ti ha spinto al grande passo.

 

Se per grande passo intendi il chiederle di sposarmi direi che dopo circa 8 anni insieme, e dopo un lungo periodo di crisi personale e quindi di coppia, la consapevolezza che lei era il meglio per me ha reso il grande passo una semplice conseguenza. Se invece intendi il chiederle di uscire allora ti spiego com’è andata: uscivamo entrambi in un locale di Abbiategrasso con una grande piazza davanti, dove si ritrovavano tante compagnie. Un giorno l’ho vista parlare con un mio amico insieme ad altre sue amiche, mi sono avvicinato e mi sono detto “caspita che bella” e per farmi notare ho detto un paio di frasi che hanno lasciato il segno…nel senso che hanno rafforzato l’idea che fossi un cretino…cosa che naturalmente già pensava. Di lì a poco era il compleanno di una di queste amiche e durante la festa a cui eravamo entrambi invitati ho lanciato un paio di segnali alla festeggiata (sua compagnia di classe) che ha colto e l’ha convinta ad incontrarmi. Non era un gran che entusiasta penso, perché credo le piacesse un altro ragazzo, ma non ho mollato e dopo qualche mese di incertezza si è decisa ad accettare di lasciarmi l’esclusiva. E poi siamo arrivati qui.

 

 

Avete una splendida famiglia molto numerosa. È difficile la gestione familiare avendo entrambi una attività in proprio?

 

La gestione famigliare non è semplicissima, ma credo che sarebbe molto più difficile se fossimo lavoratori dipendenti. Sappiamo quali sono gli orari più congeniali per lavorare/prendere appuntamenti e cerchiamo di sfruttarli al meglio. I pomeriggi sono un po’ più complessi dove il rientro dei bambini (spesso ad orari differenti) lo sport e i catechismi occupano sempre uno dei due ad assentarsi mentre l’altro rimane a casa con i restanti, ma una volta rientrati sappiamo che io posso tornare al lavoro e lei dedicarsi alla cena.

 

 

 

 

Ora entriamo più in profondità. Rita moglie e Rita creativa. Due facce della stessa medaglia o sono completamente diverse?

 

Non penso siano due facce della stessa medaglia, o meglio non credo che una medaglia sia esattamente l’immagine che la rappresenta di più. Ha idee, ma tutte devono trovare un loro posto e ti devono portare verso qualcosa, non per forza verso qualcosa di conosciuto o previsto. Penso che il suo modo di essere moglie abbia condizionato il suo modo di lavorare e viceversa, ma alla base c’è il suo modo di voler vivere che alla fine condiziona entrambe le cose. Forse per questo non credo la medaglia si la figura giusta. Mi verrebbe più in mente una trottola, dove girando veloce vedi un disegno, ma quando la vedi rallentare ti accorgi che quel disegno è l’insieme di molti altri.

 

 

Quanto Rita ti coinvolge nel suo lavoro? Per esempio quando Rita ha deciso di abbandonare il progetto delle Myselfie ti ha consultato nella decisione o ha scelto in totale autonomia? Hai condiviso la sua scelta?

 

Io sono un po’ il suo sparring partner, ascolto e lei da voce a tutto quello che le passa per la testa bombardandomi di parole che spesso non capisco. Mi consulta su cose razionali come per il bilancio, ma per tutto il resto credo veramente di essere tipo solo il mezzo per mettere in ordine quello che ha in mente. Ogni tanto cerco di fare qualche domanda intelligente ma più come avvocato del diavolo, e se ha una risposta pronta vuol dire che ha già tutto chiaro.

Non gli piace essere rinchiusa in un contenitore, quindi la decisione di abbandonare materialmente le myselfie è stata semplicemente l’ovvia conclusione di un percorso e l’inizio di un altro. Mi ha consultato, o meglio ha espresso il desiderio di voler fare qualcosa di diverso. Io ho semplicemente rallentato il processo in modo da riuscire a fare coincidere la diminuzione di un lavoro con l’aumento dell’altro.

Quando si abbandona una strada “certa” si corre sempre qualche rischio e questo ha sicuramente preoccupato me, ma stimolato lei e questa era la cosa principale.

 

 

Abbiamo parlato di Rita come moglie e come libera professionista. Ma di Rita mamma cosa ci racconti?

 

Di facciata non è molto affettuosa, non è molto da contatto. È seria. Le piace non fermarsi in superficie. Ci rendiamo conto di avere un sacco di limiti, ma lei è quella più attenta a come ognuno di loro è fatto, con i loro caratteri e le loro differenze.

 

 

 

 

Recentemente Rita ha lavorato per te: come è stato questo lavoro a due?

 

Veramente è stato più un lavoro a uno che a due: lei ordinava e io eseguivo. La vedevo più come il mio superiore, come effettivamente nel suo lavoro è. Io sono una capra e come per lei lo sono i numeri per me sono i social. Penso abbia avuto un grande pazienza perché avrei irritato chiunque.

Anche se credo che con le sue corsiste sia più comprensiva, almeno me lo auguro.

 

 

 

 

In genere concludo le mie interviste chiedendo se ci sono progetti per il futuro. Qual è il vostro prossimo progetto insieme?

 

Ci piacerebbe cambiare casa, altri progetti non ne abbiamo e se dovessero arrivare sicuro li crea lei. Faccio fatica a pensare a come coinvolgerla nella mia attività  se non per sfruttare le sue competenze, più facile che mi coinvolga lei, anche se dopo le stories credo si debba disintossicare dalla mia invasione e non credo ci  vorrà poco

 

 

Se non conosci Rita la trovi qui:

https://www.instagram.com/mys.cottage

myselfiecottage.it

 

Se non conosci Luca lo trovi qui:

https://www.instagram.com/_lucacaldarola

Lucacaldarola.it

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