Saranno famose … intervista a Gerarda Borriello

Saranno famose … intervista a Gerarda Borriello

Ho conosciuto Gerarda grazie al gruppo Facebook Oggi mi regalo e mi ha subito colpito per la sua dolcezza.

 

 

 

 

Gerarda ci vuoi parlare un po’ di te? Raccontaci chi sei.

 

Eccomi Simonetta, felicissima di essere qui nel tuo blog, un po’ ospite e un po’ amica che passa a prendere un caffè. E’ sempre una bella opportunità poter raccontare qualcosa di sé, per cui, grazie.

Vivo ad Ischia, sono sposata, ho due bambini e Cose da weekend è il mio brand, nato per ricordarmi e ricordarti di ritagliarsi del tempo per sè ogni giorno, senza aspettare il weekend per farlo.

Fondamentalmente in questa unica frase è racchiusa buona parte della risposta alla tua domanda perché ogni singolo aspetto si lega ad un altro ed il risultato sono io.

Ischia con i suoi colori, profumi, ritmi lenti, tipici di una realtà isolana ha fatto di me una persona molto sensibile alle cose belle e propensa a quella tendenza che oggi sembra andare molto di moda, ovvero gioire della quotidianità.

la comninazione matrimonio e bambini invece influenza tantissimo quella parte di me che per forza di cose è dovuta diventare più organizzata, metodica e tollerante per far fronte agli imprevisti.

In Cose da weekend esprimo tutto.

E’ uno stile di vita che cerco di ispirare anche attraverso le mie creazioni.

 

Come è nato Cosedaweekend?

 

E’ nato dopo una personale difficoltà di trovare il mio posto nel mondo, se così si può dire.

Ho lasciato il lavoro che mi appassionava molto, che mi ha regalato tantissime soddisfazioni e soprattutto grazie al quale trascorrevo gran parte della giornata fuori casa a contatto con le persone.

Passare da questa condizione al ruolo di mamma mi ha disorientata.

Ero consapevole di aver bisogno di trovare un nuovo equilibrio che comprendesse comunque degli spazi dove poter esprimere la mia creatività ma non sapevo come, di conseguenza ho rinunciato.

E’ stato un momento di grande lavoro su me stessa e di riflessioni.

Questa rinuncia non mi rendeva felice, e poi ammettiamolo, la parola stessa non è proprio tra le più simpatiche.

Riparto con un progetto che  tuttavia non decolla.

C’è ancora da lavorare su me stessa e soprattutto è tempo di cambiare atteggiamento.

Mi ostinavo nello sforzo di perseguire abitudini, orari e situazioni che non potevano più funzionare, non riuscivo a mollare la coperta di Linus perdendo di vista le altre valide alternative che avevo ancora a disposizione.

Un corso di calligrafia ti salverà.

Lo dico spesso nelle interviste.

Ma la verità è che per me è stato questo, per altri potrebbe essere uno di trekking, di composizione floreale, di pasticceria.

Il punto è … aggrappati a una passione e non lasciarla più.

Lei farà altrettanto aprendoti porte di cui pensavi non avere più la chiave ed entusiasmandoti a tal punto da far scattare quella sana voglia di fare, di trovare il tempo per coltivarla, di migliorarti, confrontarti con chi la condivide.

Ti farà superare gli ostacoli che incontrerai quando proverai a trasformarla nel tuo lavoro.

E soprattutto ti farà sorridere.

Direi che ne vale la pena, no?

 

Tu vivi in un posto bellissimo ma essendo una piccola isola sicuramente questo ti limita in alcune cose. Come vivi questa cosa? Come riesci a far diventare quelle mancanze dei punti di forza per te e per la tua attività?

 

Ischia, gioia e dolori, esatto.

Vivendo qui non sono autorizzata a lamentarmi a prescindere, di fatti lo faccio raramente, tipo quando devo adeguarmi agli orari dei traghetti e affidarmi alla bontà di Giuliacci per condizioni meteo che li facciano partire 😂

Tornando seri, sì, spesso ho la sensazione che il fattore isola, renda tutto più difficile da gestire, a partire dai costi da sostenere per partecipare a un evento o al fatto che ci si senta tagliati fuori da alcune esperienze e realtà davvero interessanti.

Abbiamo un meraviglioso patrimonio fatto di artigianato locale che purtroppo corre il rischio di scomparire.

Ischia è ceramica lavorata e dipinta a mano.

Cestini e ventagli in vimini.

Liquori e ricette locali.

Tuttavia non esistono manifestazioni adeguate che le valorizzino a dovere.

Qui la mia attività non ha assolutamente mercato.

Forte di questa consapevolezza ringrazio Internet.

Investo in formazione online, sfrutto le risorse gratuite che ci sono in rete, frequento gruppi di settore e leggo molto.

Sono infinitamente grata a C+B e a ogni donna incontrata in questo lungo percorso che ha messo generosamente a disposizione di altre le proprie competenze, risparmiandomi errori e spianandomi in qualche modo la strada.

Dico spesso che una buona unità di misura per stabilire quanto desideriamo che qualcosa si concretizzi stia proprio in quanto siamo disposti ad impegnarci in termini di energie, tempo e a trasformare mancanze in punti di forza.

Ecco io ce la metto tutta.

 

 

 

 

I tuoi prodotti sono variegati ma accomunati tutti da una delle tue più grandi passioni: la calligrafia. Ce ne vuoi parlare?

 

Sì, certo.

Hai presente quando tutti intorno a te si accorgono che tizio ti fa il filo ma tu fischiettando giuliva continui con le tue cose assolutamente ignara del fatto?

Per me e la calligrafia è stato un po’ così.

Ero l’unica a non mettere a fuoco che c’era un potenziale, che avevo un non so che di fortemente riconoscibile, finché non ho frequentato due corsi di calligrafia con un maestro che ringrazierò sempre.

Giovane quanto umile per quanto riguarda le sue competenze, è riuscito ad appassionarmi nuovamente a qualcosa come non succedeva da tanto insegnandomi il valore del tempo e della determinazione necessaria ad ottenere un risultato che ci regali soddisfazione

Lungi da me definirmi una calligrafa, spero di avere modo di seguirne ancora perché adesso lo so è questa la mia strada  ed è anche un po’ l’essenza del fatto a mano.

Non puoi avere fretta.

Non puoi essere superficiale.

Abbiamo la responsabilità di creare bellezza quando parliamo di artigianato.

 

Parliamo ora di un’altra tua grande passione: il Bullet Journal. Io quest’anno ho voluto sperimentarlo e me ne hai creato uno fantastico. Ci vuoi raccontare qualcosa di questa particolare forma di “diario/agenda”?

 

Ho comprato il mio primo perché desideravo un quaderno puntinato per esercitarmi con la calligrafia evitando così biglietti sparsi in giro.

Non conoscevo il metodo ma dopo aver approfondito l’argomento ero presa come un’adolescente alla prima cotta, del resto, per restare in tema, a scuola la mia Smemoranda era praticamente organizzata come un Bullet Journal, solo che non ne ero consapevole.

Felicissima di averne impostato uno per te, la mia versione dei fatti è che quando qualcosa diventa di moda si finisce con il travisarne il significato originale.

Il Bullet Journal è nato per organizzare alcuni aspetti della nostra vita, per tenerne traccia ed aiutarci a diventare più consapevoli di alcune nostre abitudini, passioni, attitudini.

Non è una comune agenda e con questo rispondo alle persone che mi chiedono chi me lo fa fare, considerando quante già pronte e fighissime ce ne siano sul mercato.

Non devi essere Picasso per iniziarne uno.

Non ci sono regole stabilite e nessuno ti obbliga a mostrarlo.

Lo si può vivere tranquillamente come un percorso intimo e personale al termine del quale potrai, sfogliando le pagine, rivedere quanta strada hai fatto, quanti impegni sei stata in grado di fronteggiare aumentando così la tua autostima, quali buoni propositi sei riuscita a rispettare e su quali fronti devi ancora migliorare.

Io la vedo come una fantastica possibilità di crescita e mi piace particolarmente l’idea di avere tutto ordinato in un unico posto pronto all’uso sempre in borsa.

Per questo di conseguenza ne parlo spesso sia sulla pagina Facebook che sul profilo Instagram di Cose da weekend. In fondo prendersi del tempo per se stessi è anche sedersi e focalizzarsi su se stessi, ben venga il Bullet Journal se può aiutarci in questo.

 

Un’ultima domanda: so che ami la collaborazione tra creative. Vuoi raccontarci della tua esperienza in merito? Ritieni che la collaborazione tra creative possa portare qualcosa di positivo al proprio business?

 

Beccata!

Sì, collaborare mi piace un sacco ma la cosa più sorprendente è che proprio non me l’aspettavo!

Ti spiego.

Io di base sono un’introversa con la I maiuscola, di quelle che dopo essere state a lungo a contatto con le persone, ha letteralmente bisogno di scappare e ritirarsi nel suo bunker per ricaricarsi almeno per un paio d’ore.

Ho acquistato perfino un libro sull’argomento e quando ho letto le caratteristiche di un introverso ho pensato “Wow! Ce le ho tutte!”.

O quasi.

Eppure, posso dirti che ad un certo punto è scattata una scintilla e che ancora una volta C + B ha avuto il suo peso.

E’ stato in questo spazio virtuale infatti che ho trovato creative di cui adesso conosco città in cui vivono, nomi di mariti, figli, cane e perfino gusto di gelato preferito.

Seppur mosse da passioni diverse condividere con loro entusiasmo, insicurezze, valori, dubbi, difficoltà e maledizioni sugli algoritmi, ha fatto nascere rapporti che poi si sono consolidati a suon di like, commenti e messaggi Whatsapp che nulla avevano da invidiare a quelli che invio alle mie amiche storiche. Il desiderio di collaborare con alcune di loro è stata la naturale conseguenza. Approfitto quindi per ringraziare tutte con le quali ho avuto modo di farlo. Alcuni dei ricordi più preziosi che ho, legati a Cose da Weekend, sono proprio quelli in cui ho avuto modo di brindare in compagnia, perché magari eravamo riuscite a fare solidarietà con un’iniziativa, o eravamo state portatrici di un messaggio importante attraverso un’hashtag, o perché magari avevamo contribuito nel nostro piccolo a dare coraggio a qualcuna che necessitava di credere con maggiore fiducia nelle proprie capacità. Quindi sì, ritengo che unirsi porti sempre qualcosa di positivo sia dal punto di vista personale che del proprio business. Siamo fortunatissime, abbiamo la possibilità di comunicare e vederci in tempo reale grazie ad internet, perché rinunciare alla fortuna, di confrontarci, imparare reciprocamente e non sentirci più sole ma parte di qualcosa di più grande?

 

 

Ti lascio spazio per dire ancora qualcosa, quello che vuoi, anche promuovere qualcosa che stai facendo così da salutare chi ci legge.

 

Concludo questa piacevole chiacchierata con qualche anticipazione di quelle che saranno le prossime novità legate a Cose da weekend.

Tutto continuerà a ruotare intorno alla calligrafia e all’idea di ispirare uno stile di vita più lento e dedicato alle nostre passioni ma introdurrò nuovi elementi, uno fra tutti i fiori, per dare maggiore riconoscibilità al mio brand e amplierò le collezioni introducendo delle sorprese come gli accessori in pelle, nati dalla collaborazione con Ilaria di Champagne a colazione, fantastico brand dallo stile glamour e rigorosamente made in Italy e quaderni, album, e set da lettera che mi vedono invece ancora una volta in compagnia di Paola La Torre delle Idee, oramai parte fondamentale delle mie linee.

Credo più che mai che in questo momento puntare sulla qualità dei materiali ed offrire un prodotto artigianale che porti una forte impronta della personalità di chi lo realizza ma che esprima poi, soprattutto qualcosa di chi lo acquista, sia l’unico modo che abbiamo perché il nostro business cresca su basi solide.

Grazie a tutte e ci vediamo qui:

https://www.facebook.com/cosedaweekend/

https://www.instagram.com/cosedaweekend/

 

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